sabato 19 giugno 2010

Dottor Jekyll e Mr. Hyde

Solito finale sconsolante dell’anno scolastico. Fino alle 11 calma piatta, in molte classi grandi merende, in altre studenti che chiacchierano tra loro e con gli insegnanti nel clima rilassato dell’ultimo giorno. Gli argomenti, quelli consueti: le vacanze estive, l’esito degli scrutini, le ultime richieste di aiuto e gli immancabili “mi aiuti, prof., il prossimo anno mi concentrerò di più”.

Tutto nella regola dunque, fino al suono della ricreazione. Lo scenario muta in una sorta di “guerriglia scolastica”, a base di gavettoni con palloncini e bottiglie, lancio di farina e altro. Dopo l’intervallo i pavimenti della scuola, nonostante sia stata chiusa l’acqua, sono una sorta di pista scivolosa dove alcuni tentano di pattinare.

All’uscita peggio ancora: il cortile è teatro di battaglia così come lo spazio di via Galilei, anche con qualche pericolo per le cose (auto) e le persone.

Allora, poiché quello che ho visto, pur con tutta la buona volontà e la simpatia verso i giovani in quanto tali, non è stato certo un vivace arrivederci alla scuola e un saluto all’estate incipiente ma una guerra sguaiata di ragazzi privi di ogni freno, una sorta di delirio collettivo in cui si è scambiata la licenza con la libertà, mi sono chiesta: ma sono questi gli alunni che abbiamo avuto con noi nel corso dell’anno e a cui abbiamo cercato di mostrare modelli di comportamento rispettosi e dignitosi? Che cosa ho/abbiamo insegnato loro se non sanno cogliere il senso del limite e trasformano quella che doveva e poteva essere una piacevole sarabanda in un’ora di tensione? Sono ancora più amareggiata dal fatto che costringano gli insegnanti ad un ruolo soltanto di censori e controllori che sento non mi appartiene interamente.

Il dubbio mi coglie ogni volta che vedo le aule lasciate sporche, le carte buttate in terra anche se il cestino è a poca distanza ma in questo inizio vacanze mi sembra di aver avuto a che fare con tanti dottor Jekyll che alla fine si sono lasciati sorprendere e battere da Mr. Hyde.

Una autocritica: forse si doveva tenerli nelle classi a ricreazione e non si doveva permettere loro di portare cibi e bevande, in cui hanno occultato la farina e le uova utilizzate per la “battaglia”. Tutti gli anni se ne parla e tutti gli anni succedono le stesse cose.


CEPA